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Stefano di Gig. Barista -Petri J649, mayi Gio. Meacci della Diocesi di S. Miniato 1662. Domenico sti Pietro Bongiovadnili 792. [{ Bruno, di Pietro Antonio Piazzeti 17249 Gio. Domenico, di Gio. Maria Bandinelli 1754. Mori nel 191. In Chiesa vi è il sub Deposito, con Iscrizione sotto il numero X.

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Filippo di Gio. Bandinelli 17&1: A questi seno debitore di diverse notizie di quer sta Gluesa. favoritomi colla massima | gentow773, 2017 oceso~pyl GaA ‚

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Rimane in qualche, distanza il Con, vento di S. Michele, a Doccia (1), di cui si farà parola adesso, giacchè, nel Terzo Vohnme ci sfuggì dalla memoria. Questa Chiesa adunqua ebbe origine, nel 1411, e In seguente memoria; situata nella facgiata della Chiesa restauratą phi, sul disegno del Divino Buonarroti,¡ eseguito da Santi- di Tito, ce no fa sestimonianza alisandoci di più! I autore dell'erezione, che fu Niccolò di Ruberto Davanzati:, !!! )

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(4) La parola, Doccia dice il Lami nelle, Lezioni Toscane T. 2. pag. 383., che deriva a ducendis aquis, e nel T. 2. Mem. Eccl. Flor. T. 2. pag. il conferma dicendo: quo nomine significuɛbar bca, in quibus aquæduðar sunt, vel fuerunt.

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IOANNES BARTHOLOMEL AUXIT MDC, Fra Francesco fratello del B. Tommaso dą Scarlino vi eresse il Convento, e, v' intro dusse l'Istituto del Terz' Ordine, quindi fu ceduto questo Convento agli 8. Aprile 1483. ai Minori Osservanti, i quali nel 1486 vi si stabilirono, come risulta da quanto ne dicono, il Manni nel Tom VII, pag. 125. de' Sigilli, e il Wadingo nel T. IX pag. 365. degli Annali Francescani, il quale di più afferma, che decedentibus illis, cioè i Frati del Terz' Ordine, successerunt Patres Conventuales, quibus cum minus arrideret, Nicolai successores, ad quos jus patronatus spe&abat, dederunt Observantibus, il che, seppure è vero, non è stato da nostri Scrittori osservato. La Chiesa benchè piccola contiene alcune cose, che meritano, ed esigono osservazione. Evvi alunque all' Altar Maggiore una Tavola beliis sima di Santi di Tito esprimente la Cro cifissione con i Santi Francesco, Michelancangelo, e Gio. Batista. Degna pure d'osservazione è l'altra Tavola nella Cappella della Famiglia del Turco, che rappresenta la Natività di Nostro Signore uscita dal pennello del celebre Niccodemo Ferrucci, siccome sua è l'altra nella Cappella Da

vanzati, in cui è espressa la tentazione di S. Antonio intorniato da due Demoni di orrenda figura. In questa Cappella èvvi al inuro un Deposito colla seguente memoria: P. Eugenio IIII. Iulianus Nicolai Domini luliani de Davanzatis qui (sic) jacet. Le altre Iscrizioni, che sono in questa Chiesa si sono riportate nell' Appendice dal num. XI. al XIV. l'ultima delle quali riguarda Bartolommeo di Cosimo Zani Fior. Fratello di F. Celso Vescovo della Città della Pieve.

Al disotto appunto a questo Convento risiede l'antico Oratorio, già Chiesa Parrocciale di S. Maurizio M., delle di cui entrate fu eretto un Canonicato ab extra nella Cattedrale di Fiesole di padronato della Casa Minerbetti, a cui appartiene ancora quest' Oratorio, risarcito nel 1533., e non 54., come dice l'Autore delle Lettere Fiesolane a pag. 153., da Mons. Francesco Minerbetti Arcivescovo di Sassari, come dalla seguente memoria, che è in mezzo di Chiesa Divo Mauritio Martyri constantissimo collapsam Ecclesiam restituit Franciscus Minervettus Archiep. Turritanus, ac ades funditus dicavit ab anno MDXX. usque MDXXXIII. Quest' Oratorio è molto celebre per esservi il corpo del B. Arrigo, chc Fiorentino si crede, il quale giusta l'asserzione di Monsig. Francesco Cattani da Diacceto nella Lettera dedicatoria alle Vite

dei

dei SS. Vescovi di Fiesole, menò nel Santo Monte di Fiesole vita eremitica. L'epoca della nascita, e della sua morte non è a noi pervenuta; bensì sappiamo, che egli era già Rettore di quest' Oratorio nel 1300., e ciò dal Testamento di Mess. Schiatta di Mess. Bocca di Ranieri degli Abati (1) di detto anno, riportato dal Padre Fineschi nel Tom. . degli Uomini Illustri di Santa Maria Novella pag. 263., in cui lasciò Presbitero Arrigo Reffori Ecclesie S. Mauritii de Fesulis amore Dei sol. 20. Vivea ancora nel 1320, come dal Testam. di Ser Grimaldo del q. Compagno da Pesciola dell'anno suddetto all' Arch. Diplom., in cui lasciò Presbytero Arrigo de S. Mauritio Libram unam Flor. paru. Riposa il suo corpo per anche incorrotto sotto l'Altar Maggiore, ove si leggono queste parole: B. Henrico huc translato An. Dom. MDXXVI., e nel luogo, ove prima era, cioè dietro al predetto Al tare vi è la seguente memoria: B. Henrico hic Sacerdotii munere exemplari vita, & morte fundo Minervettus Archiepisc. Turritanus MDXX. In un Libro favoritomi da Mons. Ranieri Mancini, intitolato de Jurisditione Episcopi Fesulani stampato in Venezia nel

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(1) Questi è quel famoso Bocca degli Abati, di cui parlando l'Ammirato nel T. 1. pag. 162. della sua Storia Ficrent. ¡o chiama Traditore della Patria.

1682, alla pag. 14. si legge: Accedit Fesularum Colli plurimis San&torum vestigiis, sacratissimo, non vulgare presidium ex Arrigo Presbytero, cujus incorrupta membra in celebri S. Mauritii Sacrario conservantur. Presso quest' Oratorio èvvi la Villa dei Signori del Turco resa celebre per aver ivi abitato S. Luigi Gonzaga, allorchè nel 1577. Pier Francesco del Turco Ajo di D. Gio, de' Medici, e poi Maggiordomo, il condusse a Firenze per apprendere la Lingua

Toscana.

Addio.

LETTERA OTTAVA

A ha ala Vendo fin qui parlato per quanto ho sa◄ puto di ciò, che interessar potea la vostra curiosità, ed avendo percorso ne' prescritti limiti i luoghi già descritti fuori la Porta a Pinti, a lesso fa duopo retrocedere fino alla Porta alla Croce, e da questa intraprendere altra descrizione non men dilettevole, che proc ia per gli amatori della Patria istoria, e con essa por termine alla totale descri.ione dei Contorni di Firenze. Questa Porta alanque in diversi tempi ha avuto diverse denominazioni. Alcuni l' ap

pel

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