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Naldini, quale ivi dicesi dimorare in Ca-merino. Di Desiderio, e di Innocenzio Giovannozzi, di Gaetano Masoni, di Benedetto, e di Violante Cerroti, di Andrea Ciottoli, di Giovacchino, e di Benedetto Fortini tutti di Settignano celebri chi in Pietura, chi in Scultura, e chi in Architettura vedonsi in più luoghi non equivoche riprove di loro celebrità. I due ultimi hanno quivi nella Chiesa di S. Maria decorosa Iscriz. sotto il num. XI. e XII. Dal che risulta, che gli abitatori di questo Villaggio con tutta ragione meritaronsi d'esser encomiati in un pubblico monumento del 1559., che nell' appendice produrremo sotto il num. IV., e dichiarati: Piffura, Sculptura, & ArchiteƐlura per totum Terrarum Örbem celeberrimi, & antiquis potius præferendi, quam comparandi. La Chiesa di S. Maria a Settignano, che fino dal 1518. fu decorata del titolo di Prioria, come dall' Iscrizione al num. V., e dichiarata Battesimale ai 27. Maggio del 1620., come dai Libri del nostro Arcivescovado, esige per le sue rarità le nostre osservazioni. Frequenti sono nelle Carte dell'Archiv. Diplomat. gli argomenti per riconoacerla molto antica, pure queste, in cui viene la predetta Chiesa rammentata, per quanto ho saputo indagare, non oltrepassano il Secolo XII. Ma venghiamo al materiale della medesima. Questa adunque è divisa in tre Navate, e ha cinque archi

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por parte sostenuti da Colonne di macigno cost ridotta nel 1595. come dall' Iscrizio+! neal num VIodal. Commendatore Ales sandro di Francesco Bandini. Tutto il vanto, poludi averla ridotta nell' elegante forma,, in cui ella è adesso, riscuoter lo deve il Sig Priore Filippo Bandinelli, il quale uni tamente al suo Popolo, ed altri ha ripa-; rato all imminente rovina della hnedesima,, come ci annunzia l'Iscrizione al num. VII. La Volta della Navata di mezzo è stata tutta dipinta ad Architettura dal Sig. Giu-: seppe Giarre, e lo sfondo, che rappresenta: Esaltazione sopra tutti i Cori Angelici, e Coronazione di Maria Vergine, è uscito dal pennello del valente Santi Pacini, copure del medesimo sono gli Angioli. posti nella Gloria nei rotondi delle parti anteriore, e posteriore di derta volta Le parer poi laterali della medesima Nave con idudci e gli emblemi allusivi all' Assun zione sono tutti del prelodato: Giarrè. La Guiola del Goto esprimente l'istesso Mi-, storo fa dipinta da Piero Dandini ..... L' Al-› tar Maggiore, che sotto vi ricorre fu or+: no di riechi marmi nel 1742, come' dall': Tiepizione al no VIII. Ricorrono per la: Chiesa Palerin sein Altarı, al primo dei quali evvi una Tavola del Santiss. Rosário di pinta a olio da Francesco Mati. Nel secondo la statua di S. Lucia intorniara dai:

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quar

quattro Santi Coronati dipihta fresco dalla Scuola del Cigoli. Nel terzo fu espressa la Resurrezione dal celebre Tommaso Man! zuoli detto da San Friano Nel quarto il Martirio di S. Giovanni da facopo Confor tini. Nel quinto evvi un Salvadore dipinto nel Ciborio da Alessandro Allori. Nel se sto finalmente dedicato ai Dolori di Maria! Vergine vi è una Tavola allusiva ai me desimi, opera del Cav Currado! L'autore, del Cenacolo all' Altare del SS. Sagramento è Andrea Comodi il quale fu talmente ce lebre nel copiare le Opere del Coreggio, che da qualsivoglia peritissimo Artefice posa sono alcune sue Copie cambiarsi cogli Originali medesinti. Il disegno di questo bell' Altare è del célebre Bernardo Buontalenti allievo nel disegno di Francesco Salviati, di Angiolo Bronzino, e di Giorgio Vasari, e nell' Architettura, e nella Scultura del Divino Michelangiolo Dallo scalpello del medesimo Baontalenti è uscito il bel Pulpito di pietra fatto nel 1602 a spese di Gio di Niccolò Cerretani, come dall'Iscri zione al num. IX, siccome di Iacopo Socci da Settignano la statua di San Giovanni, che è di fronte al Battistero.

Nella prossima Compagnia della San--` tissima Trinità, e del SS. Sagramento tro-1 vasi nelia Volta uno sfondo a olio di Iacopo Viguali, e l'Altare a fresco di Iacopo

Chiavistelli; al di fuori poi della medesima, che corrisponde sulla spaziosa Piazza della Chiesa èvvi una Statua rappresentante I'Imperadore L. Settimio Severo con Iscriz. al Num. IV. ivi posta nel 1559., sulla credenza, che il detto Imperadore a questo Villaggio il nome suo imposto avesse. Il Lami sembra soscriversi a questa speciosa opinione, allorchè nel T. 1. Mem. Eccl. Flor. pag. 693 fa derivare l'etimologia del luogo a Septimio Fundus Septimianus vulgo Settignano, e l'Iscrizione, che ivi riporta pare, che viepiù il persuada. Questa vera, o falsa, che ella sia, così dice:

P. VERRIO P. F. SCAP. SEPTIMIO

VETERANO COH. VII. PRAET

MUCRONI RAUCI VIX.

ANN. LII. M. IX D. XXI. HOR. III.
MILIT. ANN. XIIX. M. VI. D. XVII.
C. VERRIUS P. P. SCapt. Molon.

PATRI OPTIMO POSUIT

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CUM VERRIAE SEPTIMIANAE P. F.
FESULANAE VIX, ANN. VIIII. M. X.

Per non alterare il metodo fiquì conservato riporterò adesso la serie dei Parrocchi, che hanno governato la suddetta Chiesa, e 80no, per quanto ho saputo trovare nelle antiche Carte, i seguenti:

Bene 1251. Lami Mem. Eccl. Flor. p. 1330. Ser Dino 1336. In Ser Iacopo di Geri. Piero Morozzi 1353. In Ser Francesco Albizzelli.

Benci

Benci 1357., e 1372. In Ser Lando di Fortino.

Ridolfo di Bartolo di Simone da Pulicciano Canon. Fior. 13.. Rettore nel 1370. di S. Gio. Evangel. di Firenze, e Arciprete di Colle. Morì nel 1373.

Ser Palmieri di Dinozzo 1428. In Ser Francesco di Francesco da Castel Franco. Ser Giovanni di Pino 1432.

Piero di Manetto 1460.

Ser Domenico di Benedetto Tassi 1478.
Andrea di Ant. Francesco Manetti 499.
Gio. d'Antonio Minori 1516.

Andrea d'Antonio Manetti 1520.
Giovanni 1530.

Alessandro di Matteo Strozzi Letterato il lustre 1539. Nel 1515. fu Canon. Fior., quindi nel 1532. Proposto. Fu Vicario Gener., e Capitolare di Firenze, Internunzio Apostolico, Inquisitore Gener. di Firenze, Scrittore delle Lettere Apostoliche, Ambasciatore a Paolo III., e a Giulio III., e Vescovo di Volterra nel 1565. Morì ai 4. Aprile 1568.

Gio. Batista di Lorenzo Landini 1555. Gregorio di Virgilio del Pozzo di Faenza 1558. All' Arch Gener. vi è il suo Testamento rogato nel 1589. da Ser Ottavio Peroni.

Giovanni di Stefano da Ronta 1596., e 1607. Ascanio di Flamminio Tassi 1630.

Ste

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