Opere de Benvenuto Cellini: Vita ... da lui medesima scritta ... ridotta ... da Gio. Palamede CarpaniSocietà tipografica de'classici italiani, 1811 |
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Seite 277 - Per la qual cosa io fui sforzato andarmi a gittare nel letto: e così molto mal contento, bisognandomi per forza andare, mi volsi a tutti quegli che mi aiutavano; i quali erano in circa a dieci o più, infra maestri di fonder bronzo e manovali e contadini e mia lavoranti...
Seite 298 - Voi sapete come Urbino è morto: di che m'è stato grandissima grazia di Dio, ma con grave mio danno e infinito dolore. La grazia è stata che, dove in vita mi teneva vivo, morendo m'ha insegnato morire non con dispiacere, ma con desiderio della morte.
Seite 228 - Chi è quel grande, che non par che curi Lo 'ncendio , e giace dispettoso e torto Sì, che la pioggia non par che '1 maturi?
Seite 283 - ... bronzo si versava, subito feci aprire le bocche della mia forma, e nel medesimo tempo feci dare alle due spine ; e veduto che il metallo non correva con quella prestezza...
Seite 285 - E così tutta la mia povera famigliuola66 rimossa da tanto spavento e da tante smisurate fatiche, in un tratto si mandò a ricomperare, in cambio di quei piatti e scodelle di stagno, tante stoviglie di terra, e tutti lietamente desinammo, che mai non mi ricordo in tempo di mia vita né desinare con maggior letizia né con migliore appetito.
Seite 279 - Loro mi davano pure animo, dicendomi che "1 mio gran male si passerebbe, e che e' mi era venuto per la troppa fatica. Cosi soprastato 14 due ore con questo gran combattimento di febbre (e di continuo io me la sentivo crescere), e sempre dicendo: — io mi sento morire, — la mia serva, che governava tutta la casa, che aveva nome mona Fiore da Castel del Rio (questa donna era la più valente che nascessi mai...
Seite 273 - ... sfiatatoi che io avevo fatti ; che quanti più se ne fa, tanto meglio si empie le forme. E finito che io ebbi di cavar la cera, io feci una manica...
Seite 275 - Come che 3 io vidi d'averla benissimo ferma, e che quel modo di incalzarla con '1 metter quei doccioni bene ai sua luoghi.... •"; 'e che quei mia lavoranti avevano bene inteso il modo mio, il quale si era molto diverso da tutti gli altri maestri di tal professione ; assicuratomi che io mi potevo fidare di loro , io mi volsi alla mia fornace, la quale avevo fatta empiere di molti masselli di rame e altri pezzi di bronzi...
Seite 296 - Io esco di proposito, perché ò perduto la memoria e 'l cervello, e lo scrivere m'è di grande affanno, perché non è mia arte. La conclusione è questa: di farvi intendere quello che segue dello abbandonare la sopradetta fabbrica, e partirsi di qua. La prima cosa, contenterei parecchi ladri, e sarei cagione della sua rovina, e forse ancora del serrarsi per sempre...
Seite 278 - ... quali si era un Bernardino Mannellini di Mugello, 3 che io m'avevo allevato parecchi anni; ed al detto dissi, dappoi che io mi ero raccomandato a tutti: Vedi, Bernardino mio caro, osserva l'ordine che io ti ho mostro, e fa...