Ricordi e impressioni della nostra storia politica nel 1866-67R. Frassati, 1899 - 336 Seiten |
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Ricordi e Impressioni della Nostra Storia Politica Nel 1866-67 (Classic Reprint) Giuseppe Gadda Keine Leseprobe verfügbar - 2017 |
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Seite 291 - L'Europa sa che la bandiera innalzata nelle terre vicine alle nostre, sulla quale fu scritta la distruzione della suprema autorità spirituale del Capo della religione cattolica non è la mia. Questo tentativo pone la patria comune in un grave pericolo...
Seite 138 - La vittoria fu pel buon diritto; e la virtù degli eserciti, il concorso dei volontari, la concordia e il senno dei popoli e gli aiuti di un magnanimo alleato rivendicarono quasi intera la indipendenza e la libertà d'Italia. " Supreme ragioni che noi dovemmo rispettare ci vietarono di compiere allora la giusta e gloriosa impresa: una delle più nobili ed illustri regioni della penisola, che il voto delle popolazioni aveva riunito alla nostra Corona, che...
Seite 48 - ... montrez dignes. Unissez-vous donc dans un seul but: l'affranchissement de votre pays. Organisez-vous militairement. Volez sous les drapeaux du roi Victor-Emmanuel, qui vous a déjà si noblement montré la voie de l'honneur. Souvenez-vous que sans discipline il n'ya pas d'armée, et, animés du feu sacré de la patrie, ne soyez aujourd'hui que soldats; demain vous serez citoyens libres d'un grand pays.
Seite 138 - Italiani ! — Sono corsi ormai sette anni che, l'Austria assalendo armata i miei Stati perché io aveva perorato la causa della comune patria nei Consigli d'Europa, e non ero stato insensibile ai gridi di dolore che si levavano dall'Italia oppressa, ripresi la spada per difendere il mio trono, la libertà de' miei popoli, l'onore del nome italiano, e combattere pel diritto di tutta la Nazione.
Seite 140 - L'Austria rifiutò anche questa volta i negoziati e respinse ogni accordo, e diede al mondo una prova novella che, se confida nelle sue forze, non confida egualmente nella bontà della sua causa e nella giustizia dei diritti che usurpa.
Seite 255 - Ministero ha fede nel senno e nell'amor patrio degli italiani ; ma se alcuno si attenta di venir meno alla lealtà dei patti e violare quella frontiera da cui ci deve allontanare l'onore della nostra parola, il Ministero non lo permetterà in niun modo, e...
Seite 138 - intera la indipendenza e la libertà d'Italia. « Supreme ragioni che noi dovemmo rispettare ci vietarono « di compiere allora la giusta e gloriosa impresa: una delle « più nobili ed illustri regioni della penisola, che il voto delle « popolazioni aveva riunito alla nostra corona, che...
Seite 146 - Napoléon dans sa lettre adressée le 11 juin à son ministre des affaires étrangères, cède la Vénétie à l'empereur des Français et accepte sa médiation pour amener la paix entre les belligérants. L'empereur Napoléon s'est empressé de répondre à cet appel et s'est immédiatement adressé aux rois de Prusse et d'Italie pour amener un armistice.
Seite 141 - In nome mio, in nome della Nazione, vi chiamo alle armi. Questo grido di guerra sarà per voi, come lo fu sempre, grido di gioia. Quale sia il vostro dovere, non ve lo dico, perché so che ben lo conoscete.
Seite 139 - ... favoriva colle sue simpatie il crescere e il fondarsi del mio regno. " Le cure del mio Governo si volsero a perfezionare ed assodare gli ordinamenti interni, ad aprire ed alimentare le fonti della pubblica prosperità, a...