Elegie : La Morte di CatoneGabinetto di Pallade, 1819 |
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... Colla lingua accennava il suo parere , Che fu il modo primiero offerto a lui . Perchè sente ciascuno il suo potere , Come il picciol fanciullo appena nato Ne dimostra col dito il suo volere . Scherza il torello alla sua madre a lato ...
... Colla lingua accennava il suo parere , Che fu il modo primiero offerto a lui . Perchè sente ciascuno il suo potere , Come il picciol fanciullo appena nato Ne dimostra col dito il suo volere . Scherza il torello alla sua madre a lato ...
Seite 205
... colla scarsa luce delle stelle comuni . La maggior parte di coloro che dalla natura ottennero il raro dono di poetico ingegno ; han forse sdegnato di sottomettersi a questo studio per motivo di amor proprio e di poetica super- bia : han ...
... colla scarsa luce delle stelle comuni . La maggior parte di coloro che dalla natura ottennero il raro dono di poetico ingegno ; han forse sdegnato di sottomettersi a questo studio per motivo di amor proprio e di poetica super- bia : han ...
Seite 209
... colla lusinga , che forse ancora i più appassionati per gli usi degli antichi saran bastevoli a persuadere . Non son io il primo , che la rigorosa unità del luogo abbia pensato di mettere in controversia . Altri mi han prevenuto , ed ...
... colla lusinga , che forse ancora i più appassionati per gli usi degli antichi saran bastevoli a persuadere . Non son io il primo , che la rigorosa unità del luogo abbia pensato di mettere in controversia . Altri mi han prevenuto , ed ...
Seite 211
... colla moltiplicità di accidenti che som- ministra all'azione , e colle pompe che accresce alla scena e allo spettacolo . Ma dalla coartata unità più evidenti inverisi- mili sono insinuati nella tragedia , e tanto più gravi , quantochè o ...
... colla moltiplicità di accidenti che som- ministra all'azione , e colle pompe che accresce alla scena e allo spettacolo . Ma dalla coartata unità più evidenti inverisi- mili sono insinuati nella tragedia , e tanto più gravi , quantochè o ...
Seite 214
... colla narrativa quel tanto che i poeti giudicavano do- ver sopprimere nello spettacolo : cantavano inni agli Dei : celebravano le imprese degli eroi , le virtù e i trionfi dei re . È opinione ormai da tutti ricevuta , che a questi cori ...
... colla narrativa quel tanto che i poeti giudicavano do- ver sopprimere nello spettacolo : cantavano inni agli Dei : celebravano le imprese degli eroi , le virtù e i trionfi dei re . È opinione ormai da tutti ricevuta , che a questi cori ...
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Abramo Achille affetti Agamennone alcuni altrui amico antichi ARBA Arbace Aristea Artaserse Atalia atque avea azione Beniamino Betulia carmi ch'io chè ciel Clistene Clitennestra colla comune condotta costume cotesto crede Creusa d'Achille d'Issipile d'Orazio Dacier degno Deidamia Demofoonte dialogo dice difetto Dircea discolpa dramma drammatiche ecco eroi Eurinome favola figlio forza fuggir furor Giasone Gioas Giuseppe gran Greci guisa ingegni Issipile l'azione lascia Learco legge Licida Licomede lunga Mandane Matusio medesimo MEGA CLE Megacle mente morte musica Numi Oh Dio Orazio osserva padre parlare parole passo personaggi piè pietà poema poesia poeta Poetica possono precetto presenta quae quid quod Racine ragione Sanadon satirica scena scioglimento scrittori sdegno sento Serse signor Metastasio SIMEONE sinderesi somma spettatori sposa stile sublime teatro Temistocle tenerezza Tespi tibi Timante Tito Toante trage tragedia tragico trasporti troppo trova Ulisse vede vegga verisimile versi virtù vuole
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Seite 343 - Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d'ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevan un tumulto, il qual s'aggira sempre in quell'aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira.
Seite 321 - L'amico infelice' Rispondi, 'morì.' Ah! no, si gran duolo Non darle per me: Rispondi, ma solo : 'Piangendo partì.
Seite 106 - ... 10 scimus, et hanc veniam petimusque damusque vicissim; sed non ut placidis coeant immitia, non ut serpentes avibus geminentur, tigribus agni. Inceptis gravibus plerumque et magna professis purpureus, late qui splendeat, unus et alter...
Seite 144 - Natura fieret laudabile carmen, an arte, Quaesitum est : ego nec studium sine divite vena ; Nec rude quid possit video ingenium : alterius sic Altera poscit opem res, et conjurat amice.
Seite 134 - Verbaque provisam rem non invita sequentur. Qui didicit patriae quid debeat et quid amicis, Quo sit amore parens, quo frater amandus et hospes, Quod sit conscripti, quod judicis officium, quae Partes in bellum missi ducis, ille profecto Reddere personae scit convenientia cuique.
Seite 120 - Conversis studiis aetas animusque virilis quaerit opes et amicitias, inservit honori, commisisse cavet quod mox mutare laboret. Multa senem circumveniunt incommoda, vel quod quaerit et inventis miser abstinet ac timet uti, vel quod res omnes timide gelideque ministrat, dilator, spe longus, iners, avidusque futuri, difficilis, querulus, laudator temporis acti se puero, castigator censorque minorum.
Seite 338 - Un sol de' guardi tuoi mi costringe a voler ciò che tu vuoi. Caro, son tua cosi, che, per virtù d'amor, i moti del tuo cor risento anch'io. Mi dolgo al tuo dolor, gioisco al tuo gioir, ed ogni tuo desir diventa il mio.
Seite 138 - ... verum ubi plura nitent in carmine non ego paucis offendar maculis, quas aut incuria fudit aut humana parum cavit natura.
Seite 42 - Quamvis digressu veteris confusus amici, laudo tamen, vacuis quod sedem figere Cumis destinet atque unum civem donare Sibyllae.
Seite 268 - Qual era il genitor. Come in un punto, oh Dio, Tutto cambiò d'aspetto! Voi foste il mio diletto, Voi siete il mio terror.