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E tutta questa dirittura, cioè le 40 braccia della loggia del primo Chiostro, l'andito; e quella del secondo, facevano un risconti lunghissimo, e bello, quanto più non si può dire: essendo massimamente fuor del deto ultimo Chiostro, e nella medesima dirittu una viottola dell' Orto lunga braccia 200 E tutto ciò vedendosi dalla principal porta del Convento faceva una veduta maraviglio sa. Nei detto secondo Chiostro era un Re fettorio lungo braccia 60, e largo 18. cor tutte quelle accomodate stanze, e, come dicono i Frati, Officine, che a un sì fatte Convento si richiedevano. Disopra era ur Dormentorio a guisa di T, una parte de quale cioè la principale, e diritta, la qua le era braccia 60, era doppia, cioè aveva l Celle da ciascun lato, e in testa in un spazio di 15. braccia un Oratório, sopr. l'Altare del quale era una Tavola di me no di Pietro Perugino(1), e sopra la pota di esso Oratorio era un' altra opera n fresco, come si dirà, di mano del medei

mo

(1) Il Borghini a pag. 295. del suo Riposo diz. Fior. del 1730. dice, che di Pietro alla Glza sonovi tre Tavole, che prima erano in S. ìiusto, tra le quali un Crocifisso colla Maddiena a' piedi, e altri Santi. Questa Tavola nonè assolutamente del Perugino, e il Baldinucci ice, che in questa Chiesa vi sono soltanto du Ta·· vole di questo Pittore.

mo; ed al medesimo piano, cioè sopra il Capitolo era una stanza grande, dove stavano que' Padri a fare le finestre di vetro, con i fornelli, ed altri comodi, che a cotale esercizio erano necessarj. E perchè mentre visse Pietro, egli fece loro per molte opere i Cartoni (1), furono i lavori, che fecero al suo tempo tutti eccellenti (2). L'Orto poi di questo Convento era tanto bello, e tanto

ben

(1) Francesco Granacci Pittore Fior. condiscepolo del Buonarroti, e allievo del Ghirlandajo, celebre per la profonda intelligenza nel disegnare acquistata collo studio fatto sulle opere di Michelangiolo, per la buona pratica del colorire. tanto a olio, che a tempera, e per la diligenza grandissima, con cui tutte le sue opere codusse a fine, fece per questi Monaci diversi Cartoni per le finestre di vetro colorite, che aveano determinato di voler fare.

(2) Quanto fossero celebri questi Frati nel dipingere i vetri il dimostra il Canonico Giulianelli nella sua Dissertazione sulle Vetrate della Libreria Laurenziana accennata dal Can. Biscioni nella Storia della predetta Biblioteca. Che poi in Firenze questi Frati soltanto facessero tali lavori, come alcuno ha creduto, non è ammissibile, mentre in una Sentenza de' 9. Di. cembre del 1434. esistente nell' Arch. Diplom. di Rosato da Norcia Giudice, ed Assessore del Potestà di Firenze nei Quartieri di S. Maria Novella, e di S. Giovanni, vengono rammen. tati Gorum Pictorem Fenestrarum Vitrci Populi S. Reparate, & Bernardum olim Francisci Pictorem Fenestravum Vitrei dićti Populi Se

ben tenuto, e con tant' ordine le viti intorno al Chiostro, e per tutto accomodate, che intorno a Fiorenza non si poteva veder me glio. Similmente la stanza, dove stillavano, secondo il costume loro, acque odorifere, e cose medicinali, avea tutti quegli agi, che più, e migliori si possono immaginare. Insomma quel Convento era de' belli, e bene accomodati, che fussero nello Stato di Fiorenza, e però ho voluto farne questa memoria, e massimamente essendo di mano del nostro Pietro Perugino la maggior parte delle pitture, che vi erano. Al qual Pietro tornando ora mai, dico, che dell' opere, che fece in detto Convento, non si sono conservate, se non le Tavole portate alla Porta a S. Pier Gattolini, dove ai detti Frati fu dato luogo nella Chiesa, e Convento di S. Giovannino (1). Le due Tavole adunque, che erano nel sopraddetto tramezzo, erano di mano di Pietro, e in una era un Cristo nell' Orto, e gli Apostoli, che dormono, ne' quali mostrò Pietro, quanto vaglia il sonno contro gli affanni, e dispiaceri, avendoli figurati dormire in attitudini molto agiate. E nell'altra fece una Pietà, cioè Cristo in grembo alla nostra Donna con quattro figure intorno non men buone, che l'altre della maniera

sua,

(1) Questo ora si chiama la Calza, così detto per la foggia del Cappuccio, che aveano i Gesuati.

sua, e fra l'altre cose fece il detto Cristo morto così intirizzato, come se c' fosse stato tanto in Croce, che lo spazio, e il freddo l'avessero ridotto così, onde lo fece reggere a Giovanni, e alla Maddalena tutti afflitti, e piangenti. Lavorò in un' altra Tavola un Crocifisso con la Maddalena, e ai piedi San Girolamo, S. Gio Batista, e il B. Giovanni Colombini Fondatore di quella Religione, con infinita diligenza. Queste Tavole hanno patito assai, e sono per tutto negli scuri, e dove sono le ombre, crepate; e ciò avviene, perchè quando si lavora il primo colore, che si pone sopra la mestica, (percioechè tre mani di colori si danno l'uno sopra l'altro) non è ben secco, onde poi col tempo nel seccarsi tirano per la grossezza loro, vengono ad aver forza di fare que' crepati, il che Pietro non potette conoscere, perchè appunto ne' tempi suoi si cominciò a colorire bene a olio. Essendo dunque dai Fiorentini molto commendate l'opere di Pietro, un Priore del medesimo Convento degl' Ingesuati, che si dilettava dell' Arte, gli fece fare in un muro del primo Chiostro una Natività coi Magi di minuta maniera, che fu da lui con vaghezza, e pulitezza grande a perfetto fine condotta; dove era un numero infinito di Teste variate, e ritratti di naturale non pochi, fra i quali era la testa di Andrea del Verrocchio suo Maestro. Nel medesimo Cor

tile fece un fregio sopra gli archi delle colonne con teste quanto il vivo molto ben condotte; delle quali era una quella del detto Priore tanto viva, e di buona maniera lavorata, che fu giudicata da peritissimi Artefici la miglior cosa, che mai facesse Pictro, al quale fu fatto fare nell' altro Chiostro sopra la porta, che andava in Refettorio, una Storia, quando Papa Bonifazio conferma l'Abito al B. Giovanni Colombino, nella quale ritrasse otto di detti Frati, e vi fece una prospettiva bellissima, che sfuggiva, la quale fu molto lodata, e meritamente, percitè ne faceva Pietro professione particolare. Sotto a questa in un'altra storia cominciava la Natività di Cristo con alcuni Angeli, e Pastori, lavorata con freschissimo colorito, e sopra la porta del detto Oratorio fece in un arco tre mezze figure la nostra Donna, S. Girolamo, ed il B. Giovanni con sì bella maniera, che fu stimata delle migliori opere, che mai Pietro lavorasse in muro. Era, secondo che io udii già raccontare, il detto Priore molto eccellente in fare gli azzurri oltremarino (così), e però avendone copia, volle, che Pietro in tutte le sopraddette opere ne mettesse assai; ma era nondimeno si misero, e sì sfiducciato, che non si fidando di Pietro, voleva esser sempre presente, quando egli azzurro nel lavoro adoperava. Laonde Pietro, il quale era di

na

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