Vita di Benvenuto Cellini, Band 2Tip. di P. Fraticelli, 1846 |
Andere Ausgaben - Alle anzeigen
Häufige Begriffe und Wortgruppen
ajuto Allora io dissi andai Antonio Landi arebbe Ascanio assai auto avessi Bandinello Bartolommeo Ammannato bella benissimo Benvenuto Bindo Altoviti bottega bronzo buon CAPITOLO Cardinal di Ferrara casa Castellano cellenza Cellini Vol certi chè cominciai cominciò contento danari dava detto diamante dicendo dimolti dipoi domandava Duca Duchessa ebbi Eccellenza Illustrissima facessi faceva fare feci figliuolo Firenze Fontainebleau fusse Ganimede gioje giorno Giove gittare gran grandissimo Iddio infra innanzi insino l'aveva lasciato lavoranti lavorare Luigi Alamanni Madama de Tampes Maestà maggior male mandò maraviglioso marmo meco Messer messi modello mostrare Nettuno opera Pagolo Papa parecchi Parigi parole Perseo piacere piacevoli Pier Pier Francesco Ricci Pier Luigi Farnese Piero Strozzi pigliare poco porta Porta al Prato poteva prigione quei quivi ragione risposi sanza sapevo Sbietta scudi d'oro servitori sicchè Signor sopraddetto stava trovare uomo vaso vedere venne venuto Vicchio viddi voglio volse
Beliebte Passagen
Seite 219 - Or veduto di avere risuscitato un morto, contro al credere di tutti quegli ignoranti, e' mi tornò tanto vigore , che io non mi avvedevo se io avevo più febbre o più paura di morte. In un tratto e...
Seite 219 - ... ora a quello : Porta qua, leva là : di modo che veduto che il detto migliaccio si cominciava a liquefare, tutta quella brigata con tanta voglia mi ubbidiva, che ognuno faceva per tre. Allora io feci pigliare un mezzo pane di stagno, il quale pesava in circa a...
Seite 214 - ... la quale usciva per molti sfiatatoi che io avevo fatti; che quanti più se ne fa, tanto meglio si empie le forme. E finito che io ebbi di cavar la cera, io feci una manica...
Seite 215 - E mettendo di quelle legne di pino, le quali per quella untuosità della ragia che fa '1 pino, e per essere tanto ben fatta la mia fornacetta, ella lavorava tanto bene, che io fui necessitato a soccorrere ora da una parte ed ora da un'altra con tanta fatica, che la m'era insopportabile; e pure io mi sforzavo. E di più mi sopraggiunse eh' e' s' appiccò fuoco nella bottega, ed avevamo paura che '1 tetto non ci cadessi addosso : dall'altra parte di verso l'orto il cielo mi spigneva tant' acqua e vento,...
Seite 218 - Dall'altra banda sollecitavo i canali, ed altri avevo mandato sul tetto a riparare al fuoco, il quale per la maggior forza di quel fuoco si era maggiormente appiccato ; e di verso l'orto avevo fatto rizzare certe tavole e altri tappeti e pannacci, che mi riparavano all'acqua.
Seite 216 - Così molto mal contento mi parti' da loro, e me n' andai a letto. IV. — Mesao che io mi fui nel letto, comandai alle mie serve che portassino in bottega da mangiare e da bere a tutti; e dicevo loro: io non sarò mai* vivo domattina. Loro mi davano pure animo, dicendomi che '1 mio gran male si passerebbe, e che e' mi era venuto per la troppa fatica.
Seite 218 - Essendomi finito di vestire, mi avviai con cattivo animo inverso bottega, dove io viddi tutte quelle gente, che con tanta baldanza avevo lasciate, tutti * stavano attoniti e sbigottiti.
Seite 214 - E fatto che io ebbi questa bella fatica, cominciai a incalzarla con la medesima terra che io ne avevo cavata; e di mano in mano che io vi alzavo la terra, vi mettevo i sua sfiatatoi, i quali erano cannoncini di terra cotta che si adoperano per gli acquai e altre simil cose. Come che...
Seite 220 - Quella mia buona serva, senza che io le dicessi nulla, mi aveva provvisto d'un grasso capponcello ; di modo che quando io mi levai del letto, che era vicino all'ora del desinare, la mi si fece incontro lietamente, dicendo: — Oh, è questo uomo quello che si sentiva morire? io credo che quelle pugna e calci che voi davi...
Seite 219 - ... 1 bronzo si versava, subito feci aprire le bocche della mia forma, e nel medesimo tempo feci dare alle due spine. E veduto che il metallo non correva con quella prestezza...