La Gerusalemme liberata: poema di Torquato Tasso, Band 1

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Presso G. Molini, all'insegna di Dante, 1824
 

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Seite 2 - O Musa, tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona, Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona S'intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti, che de
Seite 196 - Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno errò senza consiglio e senza guida, non udendo o vedendo altro d'intorno, che le lagrime sue, che le sue strida. Ma...
Seite 93 - Qui mille immonde Arpie vedresti e mille Centauri e Sfingi e pallide Gorgoni, molte e molte latrar voraci Scille, e fischiar Idre e sibilar Pitoni, e vomitar Chimere atre faville, e Polifemi orrendi e Gerioni; e in novi mostri, e non più intesi o visti, diversi aspetti in un confusi e misti.
Seite 201 - Non copre abito vii la nobil luce e quanto è in lei d'altero e di gentile, e fuor la maestà regia traluce per gli atti ancor de l'essercizio umile.
Seite 197 - ... sensi i suoi dolori, e l'ali dispiegò sovra lei placide e chete; né però cessa Amor con varie forme la sua pace turbar mentre ella dorme. Non si destò fin che garrir gli augelli non sentì lieti e salutar gli albori, e mormorar il fiume e gli arboscelli, e con l'onda scherzar l'aura e co i fiori.
Seite 2 - 1 vero, condito in molli versi, i più schivi allettando ha persuaso. Così a l'egro fanciul porgiamo aspersi di soavi licor gli orli del vaso: succhi amari ingannato intanto ei beve, e da 1'inganno suo vita riceve.
Seite 2 - Sai che là corre il mondo ove più versi di sue dolcezze il lusinghier Parnaso, e che '1 vero, condito in molli versi, i più schivi allettando ha persuaso.
Seite 191 - Aura spira da voi che mi ricrea e mi conforta pur che m'avicine; così a mia vita combattuta e rea qualche onesto riposo il Ciel destine, come in voi solo il cerco, e solo parmi che trovar pace io possa in mezzo a l'armi.
Seite 22 - Instrutti, usi al disagio, e tolleranti. Buona è la gente, e non può da più dotta, O da più forte guida esser condotta. LX Ma cinquemila Stefano d'Ambuosa E diBlesse e di Turs, in guerra adduce. Non è gente robusta o faticosa , Sebben tutta di ferro ella riluce. La terra molle e lieta e dilettosa, Simili a se gli abitator produce.
Seite 72 - Ferirsi a le visiere, ei tronchi in alto volaro e parte nuda ella ne resta; che, rotti i lacci a l'elmo suo, d'un salto (mirabil colpo!) ei le balzò di testa; e le chiome dorate al vento sparse, giovane donna in mezzo '1 campo apparse.

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